sabato 18 aprile 2015

L'animale morente (The Dying Animal, Philip Roth, 2001)

Stanley Spencer - The artist and his second wife (1937)
L’animale morente è un romanzo di Philip Roth del 2001. È una delle cose più belle che mi sia mai capitato di leggere. Roth si conferma un grande narratore, e al contempo un implacabile ed attento osservatore dei rapporti tra persone. Il romanzo è impregnato di cultura ebraico-newyorkese (come si diceva una volta), nella sua espressione più felice. Solo Woody Allen, forse, è stato capace di avvicinarsi alle stesse alte temperature; e non a caso (anzi, per effetto di numerose coincidenze) mi è spesso tornato in mente, mentre leggevo il libro. Ovviamente, registri e mezzi espressivi sono – ça va sans dire – diversi. Questo è un romanzo sui corpi, quelli biologici delle persone e quello sociale della famiglia. La scelta del seno di Consuela come terreno di sperimentazione del desiderio del professor David Kepesh, il protagonista del romanzo, è emblematica: non si può, infatti, non ammettere la sua ambiguità semantica, per il fatto d'alludere simultaneamente alla sensualità e alla maternità. Il sesso è ovviamente al centro del discordo di Roth, ma non solo nella sua cifra carnale. Il cambio di secolo attorno al quale si svolge la trama, può metaforicamente segnalare una svolta del corpo stesso, della sua lettura, del suo significato, della sua stessa ontologia. C’è anche nostalgia nel ripassare i ricordi dei favolosi Sixties. Le pagine in cui il flusso di coscienza di Kepesh-Roth delinea i rapporti tra maschi e femmine sono probabilmente quanto di più sincero sia mai stato scritto in materia dal lato guidatore. Credo che l’abbandono sia l’unico modo di affrontare la lettura del romanzo, pena una faticosissima, impossibile direi, battaglia contro natura. E, anzi, l’opposizione natura vs. cultura sembrerebbe essere il fondale più vistoso della riflessione di Roth. Laddove la natura non è, almeno esclusivamente, il corpo biologico; bensì la morte (attraverso la malattia) che attende ogni essere umano. L’animale morente è un capolavoro, come il quadro di Stanley Spencer che, a un certo punto del libro, getta luce sulle riflessioni del professor David Kepesh. Un libro indispensabile.

Quarta di copertina (edizione Einaudi)

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