sabato 7 agosto 2010

Dragon Trainer (D. DeBlois e C. Sanders, 2009)

Si va a vedere Dragon Trainer per far felici i bambini e gustarsi l'ennesimo film in 3-D della stagione - senza grandi pretese. E, invece, è un gran bel film! Intanto, perché è fatto molto bene dal punto di vista tecnico: un 3-D molto efficace, una grafica curata, con qualche allusione a certa iconografia medievale e fiabesca, personaggi e draghetti espressivi e convincenti. Ma ciò che sorprende di più è la ben congegnata struttura del film. Parecchie e implicite contrapposizioni, infatti, ne caratterizzano l'impianto: amici vs nemici, adulti vs bambini, stupidità vs intelligenza, paura vs coraggio, natura vs cultura. Ci sono poi i grandi valori: la tolleranza ("tutto quello che sappiamo su di loro [i draghi, i diversi] è sbagliato"), l'amicizia, l'intelligenza (è inutile usare spade e scudi per combattere un drago, quando si sa che sono allergici alle anguille e si addormentano con una grattatina sotto il mento...), la difesa dell'ambiente, il dialogo fra genitori e figli. La composizione di tali opposizioni è spesso affidata all'ironia, che si fa gioco di molti luoghi comuni su draghi e vichinghi. Il film è poi condito da varie gag comiche, come quella del vecchio Scaracchio (sic!) che deve portarsi un cambio di mutandine ad ogni battaglia... Anche i nomi dei draghi sono spassosissimi: il Gronkio, l'Incubo Orrendo, il Terribile Terorre, l'Uncinato Mortale, la Furia Buia, il Bizippo e... l'inquietante R.D. (pronunciatelo in inglese)! Per non parlare del protagonista, Hiccup (Singhiozzo), e di suo padre (Stoik l'immenso), ognuno dei quali indossa a mo' d'elmetto una coppa dell'enorme reggiseno della madre scomparsa di Hiccup.
PS. Ho scoperto, con mia enorme sorpresa, che le figurine Panini del film sono andate a ruba!