domenica 25 luglio 2010

La bestia (W. Borowczyk, 1975)

L'umana specie suole spesso nominare "bestie" coloro che non usano la ragione. Ma cosa v’è di più umano e allo stesso tempo bestiale della passione? Ne doveva sapere qualcosa Carlo Darwin. L’homo sapiens condivide molti caratteri con le bestie (fame, Thanatos, Eros): è cosa nota. Walerian Borowczyk ha voluto peregrinare con l’intelletto attorno a queste due ultime "nature": Eros e Thanatos. E ci pare ch’egli dica: “Chi è mai la bestia? Mathurin o il priapo, selvaggio animale?”
Il buon Mathurin è il protagonista della storia. Egli s’avanza fra i cari equini e lì si sperde: occhiuto, attonito, ubriaco. Dietro la scena, il marchese suo tutore prepara le nozze con una novella Ifigenia di nome Lucy - very english; e lo fa per denaro, che è poi uno degli ambiti in cui di più la razionalità umana si spiega sovrana. Ma ci sono difficoltà: preti, a quanto si capisce, e bestie dal passato. Consumeranno i nostri eroi le agognate nozze?
Nei giochi compositivi, nel découpage, si insinuano intanto strani commenti. C’è un continuo riferimento a fogli (da disegno, pagine di libri) e foglie (morte, petali di rosa). C’e una fauna composita di eunuchi: dal curato coi suoi pargoli, alle chiocciole (evocate da un paio di scale). E ci sono rapporti sessuali ‘normali’ mai portati a compimento. Su tutto aleggia, poi, qualcosa di segreto che pare non si sveli mai, o nel momento in cui si è vicini a svelarlo c’è qualcosa che attira la nostra attenzione altrove (talora con effetto comico). Sarebbe piaciuta a Buñuel e Dalì questa pellicola cornuta.
A far da sfondo musicale l’autore ha deciso d'ingaggiare, forse come omaggio alle novelle licenziose del Settecento, il santo Domenico Scarlatti (Napoli, 1685 - Madrid, 1757). Il fatto che il nostro sia deceduto in Spagna non è forse senza significato, e chi ha visto il film ci capirà... Ma si rintracciano altre curiose analogie tra la vita del musicista e la storia qui raccontata. Egli scrisse, infatti, delle opere intitolate "Narciso", "Ifigenia", "Amleto", 555 composizioni per clavicembalo (sapevate che il numero della besta è 666?), ed alcune partiture per il famoso cantante eunuco Farinelli!
Il film si conclude con la morte della bestia, cui la "Bella" ha succhiato tutti i fluidi vitali (e ancora ci chiediamo: chi è veramente la bestia?) - la qual cosa avviene, con buona pace di Werner Karl Heisenberg, in due posti differenti e compresenti nello spazio e nel tempo - , e con un sermone da parte del vecchio cardinale, il quale non trova dimora ai suoi repressi istinti.

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